martedì 26 luglio 2011

Settembre 2011, in Italia ben due manifestazioni nazionali anticaccia

Torino 17 settembre 2011             Perugia  25 settembre 2011

A Torino un corteo di tre km  lungo le vie centrali della città fino a piazza Vittorio Veneto (fra le più grandi d'Europa).Esclusivamente ed interamente dedicato alla contestazione della caccia, accende anche uno spot sul referendum che si svolgerà in Piemonte a primavera 2012 (primo in assoluto in tema venatorio)
--> qui info corteo di Torino e referendum  


A Perugia  ,  altro corteo da intendersi come spezzone  animalista  contro la caccia  all'interno della più vasta marcia Perugia-Assisi per la pace ( in tutte le sue forme)
--> qui info corteo Perugia

Poveri cacciatori  davvero. Ormai devono rassegnarsi all'estinzione.
Finiti gli anni d'oro del 1.700.000  licenze  1980: ora  meno di 700.000, età media 70 anni ... praticamente degli arzilli pensionati nostalgici che, fucilando cinghiali, evocano i tempi della  loro giovinezza. ("Loro"degli arzilli, non dei cinghiali)
Finita l'epoca in cui  il  trucido cacciatore era macho virile e tosto da ammirare: nella new age  fa più colpo chi si batte per un mondo senza armi e senza prevaricazione.
Finita l'epoca in cui  una distesa di tordi morti fucilati evocava in "tutti" immagini sentimentali  di bambini smunti che potevano placare finalmente la loro fame atavica: nell'Italia del 2011 la "vera" fame (tolte tristi eccezioni) ce l'ha per lo più chi è a dieta,  perchè ha passato anni a mangiare troppo.
Finita anche la loro fama di soggetti utili agli animali, perchè  la cantilena "ammazzandoli-la-specie-si-rinforza"... non se la beve più nessuno.

E sì, poveri cacciatori....
Oramai sono  presi d'assedio, contestati ovunque, trattati come bestiacce con la rogna (nei pensieri) o crudeli serial killer da cui prendere le distanze (se magari le prendessero meglio loro non leggeremmo di gente impallinata nel cortile di casa).

Accerchiati da animalisti, ecologisti, protezionisti, ambientalisti, antispecisti, zoofili e verdastri di ogni sorta quale futuro avranno?  
"Cari cacciatori" è giunto il tempo di rassegnarsi all'estinzione. 
Allevatori di selvaggina ed armaioli: a breve ci sarà da cambiare mestiere. 
Il 2011  è l'anno del grande salto. 
In Italia non più una, ma due manifestazioni nazionali contro la pratica di Diana. 
Era mai successo? NO. Che significa?

 Che gli "anticaccia" si sono riprodotti in maniera incontrollata, come i lupi del cuneese, (checchè l'assessore Sacchetto ci provi)  non sono fucilabili e quindi si sono messi d'impegno per fare non più uno ma  due cortei contro la strage di animali che  i cacciatori chiamano eufemisticamente "sport".

Ci piacerebbe sapere  che  questi anticaccia si sono moltiplicati così a dismisura da riuscire a fare  altre manifestazioni nazionali  a Aosta, Milano, Udine, Roma , Napoli , Bari, Cosenza, Cagliari, Nuoro, Olbia, Catania e Trapani.
Quest'anno non si riesce,  ma il prossimo chissà :-)

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