Chi siamo

Questo blog è un "progetto", non "appartiene" ad alcuna associazione o gruppo specifico. Si propone piuttosto come luogo di incontro, sviluppo e diffusione di attività di piazza(da chiunque provenienti, purchè legali), manifestazioni, proteste, tavoli informativi, convegni, volte a scardinare l'impianto ideologico della caccia fino a condurre all'emanazione di una legge che decreti l'abolizione della caccia.
Il progetto non vuole sostituirsi a nessuna associazione, ma si pone al servizio di qualunque nucleo che voglia far convergere talune proprie informazioni in un blog (per ora) che, a livello "nazionale", ha l'unico scopo di accogliere e diffondere, in tema di caccia, emanazioni "abolizioniste" di ogni provenienza.
Utile anche a grandi onlus, ma soprattutto a piccoli gruppi locali, che hanno bisogno di diffondere le loro iniziative e trovare nuovi attivisti al di fuori dei socialnetwork.
Diamo atto che
  • tentare di far cambiare idea ai cacciatori è da sempre un'attività perdente
  • il loro numero è in drastica riduzione, ma fortissimo è ancora il potere che esercitano sulla caccia attraverso i loro "supporters" a livello istituzionale; diversamente non si spiegherebbero tutte le multe comunitarie irrogate alle Regioni per norme "in deroga" emesse per "accontentare" degli elettori, ma in palese contrasto con direttive europee.
Il primo passo verso l'abolizione è fare in modo che la maggior parte dei cittadini maturi una consapevole e profonda contrarietà alla caccia, così profonda e consapevole da essere disposta a chiederne a gran voce l'abolizione. Occorre informare la gente,ribaltare nell'immaginario collettivo quella visione idilliaca e naturale di una attività -quella venatoria- che in realtà OGGI costituisce solo un attentato al diritto alla vita degli animali, dell'ambiente e quindi del pianeta tutto.
Un'attività (ma forse sarebbe più giusto chiamarla uno sterminio) che per lo Stato è legale, ma che per l'etica o anche semplicemente per la "ragione" molti cominciano a qualificare come criminale.


Una volta costituita questa massa critica di popolazione contraria alla caccia ci si potrà dedicare all'obiettivo di fondo: mutare la legge nazionale e vietare la caccia su tutto il nostro territorio, auspicandoci che, nel contempo, in altri Paesi avvenga la stessa cosa.

E' sensato pensare che ci potranno essere passaggi intermedi, quali l'emanazione di leggi molto restrittive in ambito regionale (come potrebbe accadere con il referendum del Piemonte per cui si andrà alle urne nel 2012), ma il fine ultimo per noi è sempre l'abolizione totale di una pratica che vede un uomo armato da un lato ed un animale dall'altro.  Anzi, per dirla tutta, non vorremmo più vedere uomini armati per nessun motivo...

Il progetto StracciaLaCaccia si configura quindi come:

a)    osservatorio sull’ideologia e propaganda di 
  • "buona e/o indispensabile caccia"
  • "sana e divertente caccia"
  • caccia come "buona tradizione da non perdere"

b)    sviluppo di una contestazione puntuale delle contraddizioni di tali temi, contestazione tesa a mostrarne l’ipocrisia, la frequente assoluta falsità, la strumentalizzazione delle istanze di sensibilità verso gli animali e il loro territorio, la non compatibilità con le esigenze del soggetto animale e con i suoi bisogni (vita, libertà, non sofferenza)

c)  promozione di iniziative di piazza e simili volte a rendere visibili al grande pubblico
    • contraddizioni e falsità delle argomentazioni avanzate dai cacciatori
    • gli aspetti indiscutibilmente crudeli dell'attività venatoria (si pensi alle violenze sui cani, sugli uccellini da richiamo) che la lobby dei cacciatori si guarda bene dal pubblicizzare
    • il vero costo sociale della caccia (multe comunitarie comprese)
    • il danno psicologico sui membri della comunità umana causato dalla legittimazione di un'attività inaccettabile sotto troppi aspetti
        
      ..e volte a far emergere le esigenze vitali del soggetto oppresso (gli animali non umani “patrimonio indisponibile dello Stato”), soggetto degno di essere preso in considerazione "a prescindere".
      Tali iniziative dovranno essere messe in campo, in particolare, in occasione di fiere, congressi, manifestazioni di rilievo organizzate da istituzioni, associazioni, settori dell’industria della caccia in cui intervenga una gran parte di pubblico che non appartiene alla lobby e che quindi va istruito.
d)    contestazione degli apparati istituzionali e para-istituzionali che sostengono la caccia

e)    sviluppo costante del sito che accoglierà segnalazioni, testimonianze, documenti e materiali sul tema

f)     attività volta a scardinare i principi che sottendono l’apparente semplicità dell’impianto della “caccia buona,necessaria,utile, divertente,tradizionale...; incentivare una nuova consapevolezza critica per ideare la “controffensiva” animalista nei confronti di questo tipo di sfruttamento che integra, nel “normale”, una crudeltà autentica e non diversa da quella di chi pianifica uno sterminio 
 
g)    raccolta di adesioni individuali e collettive alle iniziative del progetto STRACCIA LA CACCIA purché queste siano persone e realtà dichiaratamente contrarie ad ogni forma di oppressione e discriminazione anche in ambito intraumano.