Torino 17 settembre 2011 Perugia 25 settembre 2011
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A Perugia , altro corteo da intendersi come spezzone animalista contro la caccia all'interno della più vasta marcia Perugia-Assisi per la pace ( in tutte le sue forme)
--> qui info corteo Perugia
Poveri cacciatori davvero. Ormai devono rassegnarsi all'estinzione.
Finiti gli anni d'oro del 1.700.000 licenze 1980: ora meno di 700.000, età media 70 anni ... praticamente degli arzilli pensionati nostalgici che, fucilando cinghiali, evocano i tempi della loro giovinezza. ("Loro"degli arzilli, non dei cinghiali)
Finita l'epoca in cui il trucido cacciatore era macho virile e tosto da ammirare: nella new age fa più colpo chi si batte per un mondo senza armi e senza prevaricazione.
Finita l'epoca in cui una distesa di tordi morti fucilati evocava in "tutti" immagini sentimentali di bambini smunti che potevano placare finalmente la loro fame atavica: nell'Italia del 2011 la "vera" fame (tolte tristi eccezioni) ce l'ha per lo più chi è a dieta, perchè ha passato anni a mangiare troppo.
Finita anche la loro fama di soggetti utili agli animali, perchè la cantilena "ammazzandoli-la-specie-si-rinforza"... non se la beve più nessuno.E sì, poveri cacciatori....
Oramai sono presi d'assedio, contestati ovunque, trattati come bestiacce con la rogna (nei pensieri) o crudeli serial killer da cui prendere le distanze (se magari le prendessero meglio loro non leggeremmo di gente impallinata nel cortile di casa).
Accerchiati da animalisti, ecologisti, protezionisti, ambientalisti, antispecisti, zoofili e verdastri di ogni sorta quale futuro avranno?
"Cari cacciatori" è giunto il tempo di rassegnarsi all'estinzione.
Allevatori di selvaggina ed armaioli: a breve ci sarà da cambiare mestiere.
Il 2011 è l'anno del grande salto.
In Italia non più una, ma due manifestazioni nazionali contro la pratica di Diana.
Era mai successo? NO. Che significa?
Che gli "anticaccia" si sono riprodotti in maniera incontrollata, come i lupi del cuneese, (checchè l'assessore Sacchetto ci provi) non sono fucilabili e quindi si sono messi d'impegno per fare non più uno ma due cortei contro la strage di animali che i cacciatori chiamano eufemisticamente "sport".
Ci piacerebbe sapere che questi anticaccia si sono moltiplicati così a dismisura da riuscire a fare altre manifestazioni nazionali a Aosta, Milano, Udine, Roma , Napoli , Bari, Cosenza, Cagliari, Nuoro, Olbia, Catania e Trapani.
Quest'anno non si riesce, ma il prossimo chissà :-)
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