Pubblichiamo questo breve intervento anche se non è propriamente in aria di abolizionismo.
E' interessante sotto il profilo politico perché sottolinea come, nuovamente in Piemonte, dopo la dichiarata legittimità di una richiesta referendaria avanzata ventiquattro anni orsono, dopo che l'atteggiamento dei piemontesi sull'argomento caccia è palesemente orientato a un "basta al massacro", la Regione continua a fare orecchie da mercante alle volontà di almeno 50.000 anticaccia che, nei 24 anni trascorsi, saranno almeno raddoppiati.
E lo fa "senza alcun pudore" con il peggiore degli atteggiamenti politici : ignorandoli.
Infatti il 28/6/2011 il Consiglio regionale piemontese ha approvato una serie di modifiche alla legge regionale sulla caccia; modifiche che si traducono in un deplorevole allargamento dell'attività FUCILATORIA (chiamiamola per ciò che è) nella nostra regione . Ciò in netta antitesi con quella che è la evidente volontà popolare.
<<leggi qui come il consiglio ha modificato la legge Regionale sulla caccia LR:70/96 >>>
Diciamo che vediamo come il ripetersi di un'altra storia. Quella sul nucleare, finita con un bello schiaffone in faccia a chi voleva, senza averne il diritto, decidere per "tutti" gli altri che "combinazione" NON ERANO PER NULLA D'ACCORDO.
Nei prossimi mesi in Piemonte si lavorerà alacremente affinché, anche per la "questione caccia" si arrivi a un finale analogo.
E' interessante sotto il profilo politico perché sottolinea come, nuovamente in Piemonte, dopo la dichiarata legittimità di una richiesta referendaria avanzata ventiquattro anni orsono, dopo che l'atteggiamento dei piemontesi sull'argomento caccia è palesemente orientato a un "basta al massacro", la Regione continua a fare orecchie da mercante alle volontà di almeno 50.000 anticaccia che, nei 24 anni trascorsi, saranno almeno raddoppiati.
E lo fa "senza alcun pudore" con il peggiore degli atteggiamenti politici : ignorandoli.
Infatti il 28/6/2011 il Consiglio regionale piemontese ha approvato una serie di modifiche alla legge regionale sulla caccia; modifiche che si traducono in un deplorevole allargamento dell'attività FUCILATORIA (chiamiamola per ciò che è) nella nostra regione . Ciò in netta antitesi con quella che è la evidente volontà popolare.
<<leggi qui come il consiglio ha modificato la legge Regionale sulla caccia LR:70/96 >>>
Diciamo che vediamo come il ripetersi di un'altra storia. Quella sul nucleare, finita con un bello schiaffone in faccia a chi voleva, senza averne il diritto, decidere per "tutti" gli altri che "combinazione" NON ERANO PER NULLA D'ACCORDO.
Nei prossimi mesi in Piemonte si lavorerà alacremente affinché, anche per la "questione caccia" si arrivi a un finale analogo.
(AGENPARL) - Roma, 12 lug - “Sbagliato accelerare l'iter di una nuova legge sulla caccia, occorre invece ascoltare i cittadini al referendum regionale previsto per il prossimo anno. Appare dunque piuttosto inutile, e per certi versi scorretto, avviare i lavori della commissione ambiente, perdipiù in sede redigente, per stilare nuove norme in materia venatoria. In questo momento, come accaduto per nucleare, acqua e legittimo impedimento, la politica dovrebbe fermarsi ed accettare le decisioni dei Piemontesi”. E' quanto afferma Andrea Buquicchio, capogruppo Idv al Consiglio regionale del Piemonte, che ha sollevato la questione nel corso del question time.
“Auspico inoltre - conclude Buquicchio - che la Regione provveda ad accorpare la consultazione referendaria con le elezioni amministrative del prossimo anno in modo da determinare un notevole risparmio per le finanze pubbliche”.
“Auspico inoltre - conclude Buquicchio - che la Regione provveda ad accorpare la consultazione referendaria con le elezioni amministrative del prossimo anno in modo da determinare un notevole risparmio per le finanze pubbliche”.
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